GRAZIE DOUG di Marco Amoroso

GRAZIE DOUG di Marco Amoroso

Grazie Doug.

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Mi piace quel momento dell’anno in cui davanti alla porta di casa trovo il “librone”, La grande guida dei Viaggi nel Mondo, in parte copia cartacea del sito di Avventure nel Mondo, e il primo numero annuale dei racconti di viaggio.

Non credo di esser un nostalgico della carta, ma il librone mi piace sfogliarlo, leggerlo, è una consultazione diversa, nella ricerca di informazioni spunti e stimoli rispetto a quando navigo sul sito, ha tempi e spazi diversi.
Ieri sera ho aperto il cellophane, una veloce sfogliata, mi viene in mente di un amico coordinatore che quest’estate sarà in Sud America, cerco la sezione dove quell’itinerario è descritto… un flash, il ricordo di un articolo letto qualche mese fa.

Come si chiamava quel “folle”?
No… nessun riferimento patologico, non potrei dirlo; oltre al fatto che lessi un aforisma secondo il quale superati gli otto zeri del conto in banca, in dollari non in rupie, qualsiasi comportamento particolare è da classificarsi come eccentrico.

Ritrovo fortunosamente l’articolo…. Doug!!! ecco il nome dell’eccentrico eco-miliardario americano.

Douglas Tompkins, classe 1943, spirito libero fin dalla giovinezza, si dice avesse abbandonato gli studi a 17 anni, iniziando a lavorare ad Aspen, viaggiando e mettendo da parte i soldi per andare a sciare prima sulle Alpi in Europa e poi sulle Ande in Sudamerica.
A vent’anni, con un prestito bancario, fondò un’azienda di abbigliamento tecnico sportivo, che contribuì alla creazione della sua fortuna patrimoniale.
Venduta già nel 1969, insieme alla prima moglie continuò a fare l’imprenditore nell’abbigliamento, fino alla sua personale svolta alla fine degli anni ’80: vendette le quote anche di questa seconda società di grandissimo successo, si trasferì in Sudamerica con la seconda moglie Kristine e da quel momento si dedicò ad attività a favore dell’ambiente vivendo tra il Cile e l’Argentina.

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Tra queste due nazioni Tompkins comprò quasi 9000 chilometri quadrati di terra, solo per conservarli attraverso i vari enti ambientalistici che aveva fondato, diventando uno dei più grandi proprietari terrieri privati del continente.
Tra le sue proprietà, la più famosa è quella di Pumalín Park, uno dei parchi privati più grandi del mondo, che protegge circa 3mila chilometri quadrati della foresta pluviale che si estende dall’Oceano Pacifico alle Ande.

“Vediamo la perdita di biodiversità come una delle più grandi crisi del nostro tempo” disse, e fece molto per combatterla: l’ultimo atto lo ha portato avanti sua moglie che ha donato al governo cileno una superficie grande come la sola Capo Verde.
Una enorme area destinata a diventare protetta e a far parte di un gigantesco parco nazionale da un totale di 4,5milioni di ettari, grande come tre volte lo Yellowstone e lo Yosemite Park messi insieme, rendendo così, si stima, il 20% di tutto il Cile “zona protetta”.

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L’accordo di donazione, firmato dalla Presidente Bachelet che lo ha definito «Storico atto di conservazione ambientale», prevede la creazione di nuovi parchi nazionali e la fondazione Tompkins sostiene che le aree naturali genereranno un indotto di 270 milioni di dollari annui in ecoturismo dando lavoro a più di 40mila persone. Secondo il National Geographic, gli sforzi dell’imprenditore americano hanno protetto più terra rispetto a quelli di qualsiasi altro privato fino ad oggi.

Tompinks è morto nel 2015 all’età di 72anni, in ospedale per l’ipotermia sofferta a causa del tempo passato in acqua in attesa dei soccorsi, in seguito ad un incidente in kayak nel lago General Carrera in Patagonia, regione a sud del Cile.

Fra le terre acquistate e difese dai Tompkins c’è anche un’ampia parte del territorio della Patagonia che – ha dichiarato la vedova di Douglas – sarà ceduto al governo argentino alla stessa condizione, ovvero che sia trasformata in un’area protetta.

“never stop exploring”, uno dei suoi motti più ricorrenti, e slogan della prima grande azienda da lui fondata.

Grazie Doug.

http://www.tompkinsconservation.org/

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